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7 dicembre 2002 - 23 febbraio 2003
Sergia Avveduti, Davide Bertocchi, Stefano Cagol, Gianni Caravaggio,
Loris Cecchini, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Stefania Galegati,
Daniele Geminiani, Francesco Gennari, Marzia Migliora, Norma Jeane,
Diego Perrone, Gabriele Picco, Paola Pivi, Sissi, Patrick Tuttofuoco,
Laura Viale
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a
cura di Fabio Cavallucci, Giovanna Nicoletti, Giorgio Verzotti |
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Lara
Favaretto,
Trick or Treat, 2002 ph. Matteo Rensi, Trento
 
 
Stefano
Cagol,
LIES, 2002
 
 
Loris
Cecchini,
Density Spectrum Zone 1.0 (Monologue Patterns), 2002
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A Trento in due sedi museali, la Galleria
Civica
di Arte Contemporanea e il MART, Palazzo delle Albere, per vedere da
vicino un gruppo di protagonisti dell'arte del Ventunesimo secolo.
L'esposizione coincide con l'apertura della nuova sede del MART di
Rovereto, progettata da Mario Botta, che con le collezioni di arte
moderna e contemporanea attraversa la storia dell'arte del Ventesimo
secolo. Un viaggio ideale di pochi chilometri quelli che separano
Rovereto da Trento.
La mostra Nuovo Spazio Italiano, promossa e
organizzata dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento e dal
MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, crea
un'occasione di visibilità per i giovani artisti italiani,
che si
affacciano sulla scena internazionale.
Nuovo Spazio Italiano, a cura
di Fabio
Cavallucci, Giovanna Nicoletti, Giorgio
Verzotti, presenta lavori appositamente pensati dagli artisti
per lo spazio espositivo assegnato. Ogni autore, attraverso i
differenti strumenti della comunicazione contemporanea - dalla pittura
alla scultura, dall'installazione alla performance, dal video alla
fotografia - concorre a tracciare un percorso che unisce poetiche
diverse.
Diciotto gli artisti chiamati a lavorare: Sergia Avveduti,
Davide Bertocchi, Gianni Caravaggio, Stefano Cagol, Loris Cecchini,
Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Stefania Galegati, Daniele Geminiani,
Francesco Gennari, Norma Jeane, Marzia Migliora, Diego Perrone,
Gabriele Picco, Paola Pivi, Sissi, Patrick Tuttofuoco, Laura Viale. Nuovo
Spazio è inteso come ambito di
sostegno che le istituzioni trentine si impegnano ad assegnare alle
nuove generazioni. Ma è anche una condizione percettiva che i
giovani
artisti propongono, dove il confine tra spazio reale e spazio virtuale
diventa sempre più evanescente, emergono visioni allucinate e
ossessive, aleggia un'ironia sempre meno fiduciosa nella
possibilità di
conservare precisi punti di riferimento.
La Galleria Civica di Arte
Contemporanea, situata nel centro storico della
città
ospita le opere di:
Stefano Cagol raddoppia una
veduta
reale per mostrare la sua potenzialità immaginifica. In
The Fate of
Energy III le nuvole e i fulmini creano mostri digitali. In Stars &
Stripes una bandiera mossa dal vento diviene un elemento in continua
trasformazione.
Loris Cecchini esplora spazi
distorti nei quali la geometria euclidea non regge più:
DensitySpectrumZone 1.0 (monologue patterns) è una sorta di
stanza di
cui una parte è costituita da oggetti di resina grigia privi di
struttura, l'altra da una struttura rigida, riflettente e
semitrasparente che produce un effetto di visione tridimensionale,
suggestione sospesa tra il luna park e il miraggio.
Lara Favaretto, propone 14
grandi
teste di cartapesta, citando i carri carnevaleschi. Sono personaggi
ispirati alla troupe di un suo film, che durante il giorno
dell'inaugurazione vagheranno per la città per essere poi
riposti in
Galleria Civica di fronte a una parete in cui spiccano le loro
riproduzioni pittoriche.
Norma Jeane per opporsi
simbolicamente agli stereotipi, ha assunto il vero nome di Marilyn
Monroe e immagina la sua data di nascita nel giorno della morte della
diva, lavora sul concetto di potlatch, di dispendio energetico: un
grande bollitore elettrico da mensa resta acceso nel cortile della
Galleria Civica per tutta la durata della mostra facendo
fuoriuscire un improduttivo vapore.
Diego Perrone presenta alcune fotografie inedite della serie I
pensatori di buchi: buchi nella terra di varie forme e dimensioni,
un'ossessione sospesa tra la vertigine, la claustrofobia, ma anche la
regressione uterina.
Gabriele Picco, autore di
disegni e
dipinti ironici e allucinati, in questo caso trasforma la sua pittura
in installazione portandola ad occupare anche il centro della stanza.
Paola Pivi presenta una sola
grande
fotografia, Untitled (orange men), tratta dalla performance realizzata
recentemente al Palais de Tokyo di Parigi, in cui un gruppo di atleti
vestiti con tute arancioni fosforescenti scala delle montagnole di
terra.
Il MART, Palazzo delle Albere,
suggestiva villa rinascimentale di Trento, accoglie i lavori di:
Sergia Avveduti nella scultura
intitolata Osso e nel lavoro Affettuoso larghetto congiunge la pittura
e la scultura per abitare lo spazio del Palazzo delle Albere,
suggerendo una dimensione allo stesso tempo intima e solenne.
Davide Bertocchi nel video e
nelle
fotografie intitolate Nice-Time-Lab è il protagonista di
un'azione che
lo vede impegnato in una comica sperimentazione di equilibrio.
Gianni Caravaggio è
protagonista
dell'espansione del proprio lavoro a cui da forma con l'azione del
soffiare attraverso una struttura reticolare fatta di cannucce. La
scultura e la fotografia intitolate rispettivamente Universo negativo e
Universo positivo rappresentano l'espansione di una natura universale.
Roberto Cuoghi nei lavori
esplora la
relazione tra identità e metamorfosi, che sono alla base
della sua
"pratica quotidiana", sperimentando con la propria esistenza la via
della trasformazione.
Stefania Galegati racchiude
sulla
superficie-limite della tela lo spazio di una veduta, di una
ambientazione dedicata al passato, alla quale fa da contrappunto una
presenza sottile evanescente e misteriosa.
Daniele Geminiani nella video
installazione sonora di un treno in corsa proietta in un tempo minimo
un'azione che si compie e si conclude lasciando una sottile sospensione
nella sequenza narrativa inafferabile.
Francesco Gennari dispone il
suo
Mausoleo per un verme all'interno del torrino affrescato del Palazzo
delle Albere. L'accattivante oggetto ricoperto di zollette di zucchero
cattura l'attenzione ma nello stesso tempo l'immagine di morte crea
disagio.
Marzia Migliora nella video
installazione lavora sul concetto della caduta dando forma a
un'immagine che provoca la sensazione di vertigini. La caduta
rappresenta un cambiamento di stato, dalla veglia al sonno, dalla
coscienza all'incoscienza, dal sogno alla realtà .
Sissi chiusa in uno dei
torrini
affrescati con il ciclo delle virtù, si immagina principessa
imprigionata in una delle molte trame antiche che hanno abitato il
Palazzo delle Albere.
Patrick Tuttofuoco nei
Velodream
raffigura per similitudine i tratti dei suoi amici che trovano una
nuova identità nell'oggetto da corsa che, come una
scultura in
movimento, occupa gli spazi del museo.
Laura Viale traduce in
fotografie e
video un ideale paesaggio naturale ricostruendo una
temporalità di
illusoria vegetazione attraverso l'utilizzo di una luce artificiale.
Correda la mostra un catalogo, edito da
Charta,
con testi dei curatori in italiano/inglese e immagini delle opere degli
artisti e degli allestimenti dell'esposizione.
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