Concept:
Space here the concept is
extremely contradictory in an exponential manner in relation to the scheme
of Western cities.
In a MEGALOPOLIS, the space
for a single person becomes under all aspects - vital perimeter, time for
one's self, satisfaction of the individual - reduced to the essence. However
it is right here that I am interested in facing an analysis of actual space
by putting it into discussion, and by planning to give form to a space
on my own, a personal dimension of analysis able to create and to take
forcefully place in this enormous ant's nest.
Tokyospace is thus my creative
space in this Western downtown. My space is inserted into a pre-existing
environment and at the same time detached in an analytical way in order
to create a metaphysical reflection which goes beyond mere documentation.
A scientific, chemical, and physical laboratory, a highly valuable technological
software... a slide, a chip, an electronic microscope.
A fundamental characteristic
of tokyospace is the one of movement, of a physical and mental journey.
Attention is focalized on close visions of reality, met and immortalized
through video and photography in a precise moment, aiming to amplify or
put into discussion our actual reality. The place in which I move is therefore
for me the landscape, meant as a natural/urban dimension. I find that environment,
outside space, is an ideal territory, open to a continuous re-definition
and to endless contaminations. A structured space, architecture, becomes
a witness in constant transformation of my displacements; as much as the
detached, evolved, cyber, human presence moves as if inside an aseptic
area with a microbiologically controlled atmosphere.
My close vision will thus
be turned to various declinations of this specific metropolitan space,
and in the meantime space of infinity, between the single individual and
the conglomerate.
Project:
My contact with Tokyo will
trigger a new series of artworks which will translate my analytical and
creative approach to this new dimension through video and photographic
elaboration.
This visual work in progress
will then be shown in collaboration with Johnnie Walker of the Tokyo AsArt
Foundation on September 24, 2004 (to be confirmed).
The web project http://www.tokyospace.com
characterized by both the speed and the unlimitedness of current media,
amplifies the idea of absence of a close spatiality.
The project is created in
collaboration with the Galleria Civica di Arte Contemporanea of Trento,
Italy.
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Concept:
Lo spazio, qui questo concetto
è estremamente contraddittorio, in modo esponenziale rispetto allo
schema della città occidentale. Nella MEGALOPOLI lo spazio per la
singola persona è in tutti i sensi - perimetro vitale, tempo per
se stessi, realizzazione dell'individuo - ridotto all'essenza. Eppure,
proprio qui intendo affrontare un'analisi dello spazio reale attuale, mettendolo
in discussione e progettando di dare forma a un mio spazio, una mia dimensione
d'analisi capace di creare e prendere posto con forza in questo enorme
formicaio.
Tokyospace è quindi
il mio spazio creativo in questa downtown orientale. Il mio spazio inserito
nell'ambiente preesistente e allo stesso tempo distaccato in modo analitico,
tanto da creare una riflessione meta-fisica, che va oltre la pura documentazione.
Un laboratorio scientifico, chimico e fisico software ad altissimo valore
tecnologico... un vetrino, un chip, un microscopio elettronico.
Una caratteristica fondamentale
di tokyospace è quella del movimento, del viaggio, fisico e mentale.
L'attenzione si focalizza su visioni ravvicinate della realtà, incontrata
e immortalata attraverso i media di video e fotografia in precisi momenti,
in modo da amplificare o mettere in discussione il reale attuale. Il luogo
dove muovermi è quindi per me il paesaggio, inteso come una dimensione
naturale/urbana. Trovo il paesaggio, lo spazio esterno, un territorio ideale,
aperto alla continua ridefinizione e infinite contaminazioni. Lo spazio
costruito, l'architettura, diviene testimone in costante trasformazione
dei miei spostamenti; così come la presenza umana, cyber, evoluta
e distaccata, si muove come all'interno di un area asettica con atmosfera
microbiologicamente controllata.
La mia visione ravvicinata
sarà dunque rivolta alle diverse declinazioni di questo specifico
spazio metropolitano e nel contempo spazio di intimita, tra il singolo
individuo e l'agglomerato.
Project:
Il contatto con Tokyo darà
vita a una nuova serie di opere che tradurranno il mio approccio analitico
e creativo a questa nuova dimensione attraverso l'elaborazione video e
fotografica.
Questo mio work in progress
visivo verrà quindi presentato in collaborazione con Johnnie Walker
del AsArt Foundation di Tokyo il giorno 28 settembre 2004 (da confermare)
Il progetto web http//:www.tokyospace.com,
con la velocità e l'illimitatezza dei media attuali, proprio amplificando
l'idea di assenza di una spazialità chiusa.
Il progetto è creato
in collaborazione con la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento.
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(Italiano sotto)
Critic essay by Letizia Ragaglia
Curator at Museion-Museum
of Modern and Contemporary Art, Bolzano-Italy
Tokyospace by Stefano Cagol
stages mutual exchange between individual and shared space within a glocal
dimension par excellence: the megalopolis of Tokyo. At a conceptual level
the whole project brings back to the principle of Leibnitz' monads, i.e.
a closed organism representing a point of view on
the universe and which,
in virtue of this point of view, inevitably bounces again onto the outside.
The monad, or better the artist's creative space, stands for intimacy,
subjective dimension, but it becomes also permeability, constant reflex
of a surrounding space.
In his recent artistic production,
Stefano Cagol has become increasingly interested in the perception of space,
both fictitious and concrete. His research is brought forth with video
and photography which are mainly used because of their anti-documental
qualities, their investigative and
evocative character. Approached
visions as well as amplifications of the surrounding context become metaphor
of the various modalities of space reception in the complex relationship
world-I. At the same time, Stefano Cagol's work in progress is part of
the long tradition which uses
photography as a filing
process; the Tokyospace images become a sort of archive of our everyday
life in which meaningless details set up elements of a bigger interest
of wide sights. His video shots and pictures are thus the expression of
a peculiar and highly subjective moment that invites us to think again
about the whole system of a megalopolis in terms of human fruition, therefore
never the same and endlessly undergoing visual and emotional mutations.
(English above)
Critic essay by Letizia Ragaglia
Curator at Museion-Museum
of Modern and Contemporary Art, Bolzano-Italy
Tokyospace di Stefano Cagol
mette in scena il reciproco scambio tra spazio individuale e spazio condiviso
all'interno di una dimensione glocal per eccellenza: la megalopoli di Tokyo.
L'intero progetto rinvia concettualmente al principio della monade leibniziana,
ovvero ad un organismo chiuso, che rappresenta un punto di vista sull'universo
e che proprio in virtù di questo punto di vista rimanda inevitabilmente
all'esterno. La monade, o meglio lo spazio creativo dell'artista, è
intimità, è dimensione soggettiva, ma è anche permeabilità,
riflesso costante di una dimensione circostante.
Nella recente produzione
artistica Stefano Cagol si è sempre più interessato alla
percezione dello spazio sia fittizio che concreto. Questa ricerca viene
portata avanti attraverso i medium del video e della fotografia, i quali
vengono impiegati principalmente per le loro qualità anti-documentaristiche,
per il loro carattere di indagine ed evocazione. Visioni ravvicinate così
come amplificazioni del contesto circostante diventano metafora delle
diverse modalità di ricezione spaziale nel complesso rapporto io-mondo.
Al contempo il work in progress di Stefano Cagol si inserisce nella lunga
tradizione dell'impiego della fotografia come schedatura; le immagini di
tokyospace diventano una sorta di archivio del quotidiano, in cui particolari
insignificanti e dettagli costituiscono elementi di maggiore interesse
di ampie panoramiche. Le riprese video e gli scatti fotografici diventano
dunque espressione di un peculiare momento altamente soggettivo, che invita
a ripensare l'intero sistema della megalopoli in termini di fruizione umana
e dunque mai uguale a sé stesso e incessantemente sottoposto a mutazioni
sia visive che emotive.
stefano cagol - TOKYOSPACE
-
ARTIST: Stefano Cagol
TITLE: TOKYOSPACE
WHEN : September 1 > 30
2004
WHERE: Jingumae, Shibuya-ku
3-27-15 #208, 150-0001 TOKYO
Phone: +81 (0)3-3475-0443
WEB PROJECT: http://www.tokyospace.com
PRESENTATION: September 18
2004 (to be confirmed, RSVP & info: openstudio@stefanocagol.com)
IN COLLABORATION WITH:
Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, Italy
Via Belenzani 46, 38100
Trento, Italy
Phone +39.0461.985511
info@galleriacivica.it
http://www.galleriacivica.it |
TOKYOSPACE
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Stefano Cagol. SHORT BIOGRAPHY:
1969, Born in Trento, Italy
1997-98, PHD, Government
of Canada Grant Award Holder, Postdoctoral Fellowship, Ryerson University,
Toronto; 1993, MFA, Academy of Fine Arts "Brera", Milan; 1989, BFA, Art
Institute, Trento, Italy
RESIDENCIES AND AWARDS /
RESIDENZE E PREMI: 2003, Artist in Residence, Charlotte Road, London; 2002,
Artist in Residence, Leube Group's Art Program, Salzburg, Austria; 2001,
Fellowship, ICP - International Center of Photography, New York, USA; 1998,
Grant Award, Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst, Salzburg,
Austria; 1995-96, Residency Award, Künstlerhaus, Salzburg, Austria
LECTURES / LETTURE: 2004:
MiArt, Milan; TSM-Trento School of Menagement, Art and Culture, MART-Museum
of Modern and Contemporary Art, Rovereto, Italy; 1999: Academy of Fine
Arts "Brera", Milan; 1998: University of Toronto, Canada, McLuhan Program
in Culture and Technology; 1994: Galleria Civica di Arte Contemporanea,
Trento, Italy
PROJECTS / PROGETTI: 2004:
The Wedding Project, Galleria Civica di arte Contemporanea, Trento, Italy;
2003: Diary Project 03, Miami; Dress the Risk, Miss Italy, S. Benedetto
del Tronto, Italy; The Silver Squadron, Galerie im Traklhaus, Salzburg;
2002: Diary project 02, Miami and New York; 2001: Diary Project 01, New
York
SELECTED SOLO SHOWS / SELEZIONE
MOSTRE PERSONALI: 2004: Project Room: video windows, Stux Gallery, New
York; 2003: Palazzo Frisacco, Tolmezzo, Udine; Antonioli, Milan; 2000:
MART-Museum of Modern and Contemporary Art, Palazzo delle Albere, Trento,
Italy; Galleria Estro, Padova, Italy; Fondazione Furlan, Pordenone, Italy;
1999: Studio d'Arte Raffaelli, Trento, Italy; 1998: Ryerson Gallery, Toronto;
1996: Galerie der Berchtold Villa, Salzburg; Arka Galerija, Vilnius
SELECTED GROUP SHOWS / SELEZIONE
MOSTRE COLLETTIVE: 2004: Artcore International, Artcore Gallery, Toronto,
Stop & Store, Luxe Gallery, New York; Quadriennale Anteprima, La Promotrice
delle Belle Arti, Turin; Enter. Casoli Art Prize, Barbara Behan Gallery,
London; 2003: Places of Affection. Luoghi d'Affezione, IKOB-Internationales
Kunstzentrum Ostbelgien, Eupen, Belgium; In Faccia al Mondo, Villa Croce-
Museum of Contemporary Art, Genoa; 2002: New Italian Space - Nuovo Spazio
Italiano, MART-Museum of Modern and Contemporary Art & Galleria Civica,
Trento, Italy; First International Festival of Photography. Viasatellite,
Mercati Traianei, Rome; First Detroit Video Festival, Museum of New Art,
Detroit; 2001: Public Art Project: Künstler Brücken. Ponti d'artista.
Artists Bridges, Bolzano; Panorama II, Tiroler Kunstpavillion, Innsbruck,
Austria; S.A.A. Strategies Against Architecture, Galleria Gian Carla Zanutti,
Milan; 2000: Dintorni/Umgebung, Galerie Im Traklhaus, Salzburg; 1999: Whichkraft?,
Trans Hudson Gallery, New York City; Video.it, GAM-Gallery of Modern Art,
Turin; 1999, Atlante. Geography of Young Art in Italy, MACS-Museum of Contemporary
Art, Masedu, Sassari; Super Mega Drops, Viafarini, Milan; 1998: Laboratorio,
Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; 1997, Generazione Media,
Palazzo della Triennale, Milan; 1996, Video Forum. 2nd edition, Basel Art
Fair, Basel
ARTIST'S WEB SITE / SITO
DELL'ARTISTA: http://www.stefanocagol.com |