Il Mart – Museo di arte
moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e la Fondazione Galleria
Civica-Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento in
veste di Istituzioni promotrici sono lieti di annunciare la
partecipazione di Stefano Cagol alla 54. Esposizione Internazionale
d’Arte – la Biennale di Venezia con la mostra personale inedita
CONCILIO presso la Chiesa di San Gallo.
Nella mostra personale di Stefano
Cagol a cura di Gregor Jansen, ossimori inediti sono innescati da azioni di segnalazione e dialogo che
– attraverso video e installazione – investono
confini politici, confini naturali, confini mentali.
Sviluppandosi attraverso unione di
opposti, divisione di simili, “convergenze parallele” che danno forma
ad un paesaggio liminare e un territorio di confine, la mostra
personale CONCILIO prende il via idealmente dal luogo natale di Stefano
Cagol, un territorio di passaggio “tra nord e sud, Roma e Wittenberg,
tra Italia e Germania”: Trento in Trentino Alto Adige Südtirol. Il
riferimento alla sua città di origine è nel titolo che
rimanda al Concilio di Trento. Quindi sicurezze di appartenenza e
identità coincidono con un luogo chiave e un momento storico
importante, ma anche con quello che oggi chiamiamo un “evento altamente
imprevedibile”, ossia un evento la cui controversa portata è
giunta a far sentire la propria influenza dal lontano passato fino agli
equilibri odierni, portando con sé un’opposta idea di tensione
verso l’ignoto e l’inaspettato.
Nella cornice dalla chiesa
quattrocentesca di San Gallo, una presenza simbolica, una struttura
piramidale complessa unisce in unico apice facce diverse tra loro. In
questo modo evoca l’idea di coincidenza, di “convergenze parallele”,
l’idea non univoca di “concilio”, rimandando anche all’intervento
d’arte pubblica appena realizzato da Cagol per la nuova porta A22 di
Trento, un’installazione monumentale permanente di sedici tonnellate
d’acciaio.
In una video proiezione sono quindi
protagoniste altre opposizioni, atmosfere di ghiaccio e di neve, di
vento e d’acqua, di fiamme e di luce. L’artista si è spinto oltre il Circolo Polare Artico, in
un luogo esso stesso caratterizzato da una serie di convergenze di
dissomiglianze: nella Barents region, punto di incontro tra confine
norvegese, finlandese e russo. Scelto nel momento in cui il breve sole
diventa pallido come la neve delle montagne che lambisce.
Qui l’artista ha dato vita a una
serie di “azioni sul confine”: segnali che sottolineano un confine,
molteplici confini, ma al tempo stesso li scuotono, li attraversano con
azioni di segnalazione e di comunicazione, di controllo, di passaggio.